Parigi per capire

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frigorifero-souvenirDalla settimana scorsa il sito www.niqab.it sta avendo un notevole picco di visite: siamo passati dagli appena 20 visitatori unici al giorno ai circa 200 visitatori unici al giorno con impennate che hanno toccato i 1100 visitatori unici, numeri che per un blog di nicchia e aggiornato poco frequentemente come questo sono considerevoli.

La crescita esponenziale guarda caso è iniziata proprio il 14 novembre e cioè il giorno successivo agli attentati di Parigi che sembra siano stati perpetrati ad opera di uno sparuto gruppo di ragazzini di religione islamica.

Non mi dilungo sulla descrizione dei fatti, non avendo in casa un apparecchio televisivo ne so molto meno di chiunque altro, tanto più che non ho fatto ricerche specifiche, ritenendo che la notizia globale fosse sufficiente per farmi un’idea della gravità della situazione. Ancora una volta stiamo parlando di terroristi che, ormai a nome dell’ISIS e non più di Al Qaida, “minacciano la sicurezza dell’Occidente”.

La gente – giustamente – vorrebbe sapere come mai succedono queste cose, come sia possibile che alcuni musulmani decidano di morire essi stessi pur di ammazzare, se la religione islamica lo prescrive e cosa ne pensano gli altri musulmani.

I media che dovrebbero fare informazione non rispondono ai veri quesiti della gente comune e cercano invece di manipolare le normali reazioni emotive di sdegno, odio e indignazione per far salire l’audience di questo o quel programma e perfino dei telegiornali.

La gente davvero interessata a capire come stanno le cose allora cerca sul web e si imbatte nel nostro sito, un blog gestito da donne musulmane, per giunta in niqab.

Nell’immaginario collettivo occidentale la donna in niqab è il simbolo femminile del terrorismo. I siti islamo-estremisti, giocando sulla grafica, ci hanno infatti abituati ad associare niqab e uomini barbuti alla loro ideologia deviata e i media, soprattutto italiani, hanno fatto il loro gioco prendendo in prestito le loro immagini di propaganda per accompagnare la redazione dei loro articoli su islam e terrorismo.

Sfogliandolo il nostro sito tuttavia vi renderete conto che le donne in niqab residenti in Italia propongono un islam sapienziale e documentato che, prove alla mano, smonta le sceneggiature dei mass media.

Siamo qui per dire la nostra perché indossiamo un niqab, ma vogliamo parlare al mondo a volto scoperto, senza nascondere nulla né su noi stesse e sulla nostra identità, né sulla nostra religione.

Chi siamo
Dietro questo sito ci sono donne musulmane italiane che indossano il niqab ovviamente per libera scelta e per motivazioni di carattere religioso, senza nessun motivo etnico o culturale, come si vorrebbe, e nessuna coercizione da parte di chicchessia.

Possiamo rispondere alle tue domande o no?
Se sei tra quelli che sono arrivati in questo sito mossi da una sana e sincera curiosità, se sei tra le persone davvero interessate a conoscere realmente i fatti, penso che potrai trovare qui magari non tutte, ma molte risposte alle domande che ti poni.
Se invece sei arrivato qui credendo di avere già le risposte, ma ti servono solo delle conferme, temo che rimarrai deluso.

Come mai succedono queste cose?
Queste cose succedono perché alcuni tra i musulmani di oggi si sono allontanati dalla sunna autentica, leggono il corano, ma credono di poterlo interpretare da soli senza il supporto delle esegesi sapienziali. L’opinione pubblica in Occidente fa un grande errore a proposito di questo punto. Si crede erroneamente che i musulmani estremisti siano quelli che “interpretano alla lettera” corano e sunna e che invece chi interpreta i testi “in maniera critica” si comporti poi con moderazione ed equilibrio. Invece è esattamente il contrario. Nell’islam chi rimane attaccato a Corano e Sunna nel loro significato originario si comporta con equilibrio e moderazione come il profeta dell’islam pace e benedizione su di lui ha più volte raccomandato e chi invece interpreta i testi a piacere cade in qualsiasi aberrazione. Tra le varie sette sviate, una delle aberrazioni peggiori è la setta kharigita. Gli estremisti nella storia dell’islam ci sono sempre stati, il “terrorismo” non è nato con Al Qaida e Isis. Questa setta è nata quando il profeta dell’islam che la pace e la benedizione di Allah siano su di lui era ancora in vita ed è sempre stata combattuta dall’interno, perché per essa il nemico numero uno non è il non musulmano ma il musulmano che non condivide la loro “comprensione” e che viene da loro considerato come un apostata che merita la morte. I numero dei non musulmani uccisi da questa setta in 14 secoli è come una goccia nell’oceano dei musulmani uccisi dalle loro spade.

La religione islamica prescrive di farsi esplodere affinché i non musulmani muoiano?
Il suicidio e l’omicidio nell’islam fanno parte dei grandi peccati e non sono ammessi.

“Chiunque uccida un uomo che non abbia ucciso a sua volta o che non abbia sparso la corruzione sulla terra sarà come se avesse ucciso l’umanità intera. E chi ne abbia salvato uno sarà come se avesse salvato tutta l’umanità”.
Corano Al Ma’idah 32

L’uccisione nell’islam è condannata comunque, sia nel caso in cui si tratti di uccidere musulmani che nel caso in cui vengano uccisi non musulmani. L’unico momento in cui l’uccisione è lecita è quando viene dichiarato lo stato di guerra. In questo caso è lecito uccidere il nemico, ma si parla di eserciti militari, non di civili.

Cosa dice il vostro profeta a proposito di chi non e’ della vostra religione? Siamo infedeli?
La parola che il corano usa per descrivere chi non è musulmano è “kefir”, viene tradotta con “miscredente”, ma sta ad indicare colui che “rifiuta” l’islam come religione. La parola “kefir” in arabo non ha tutta questa valenza negativa che hanno in italiano le parole “miscredente” e “infedele”. L’islam non condanna nessuno “a priori”: chi oggi è musulmano domani può rifiutare l’islam e morire miscredente, chi oggi è “miscredente” domani può credere e questo fino all’ultimo soffio di vita.
L’immaginario che l’Occidente ha costruito attorno a questi concetti in realtà è legato alla storia dell’Occidente stesso e non ha nulla a che fare con il modo di sentire arabo.
Quando si traduce la parola “kefir” con “infedele” e la parola “jihed” con “guerra santa” non si sta parlando di storia islamica ma di un riflesso distorto del bagaglio storico occidentale.
In arabo ci sono due parole per indicare quello che in italiano si dice guerra: una parola è harb, si tratta di un parola con un’accezione negativa e significa “guerra di aggressione”, jihed invece significa linguisticamente “sforzo” ed indica uno sforzo religioso, che può essere anche il fatto di andare a combattere per la causa giusta. Il jihed inteso come combattimento ha condizioni e regole che nessuna organizzazione per i diritti umani arriverebbe mai ad eguagliare.
Tornando ai concetti di cui sopra, anche per la religione cattolica un musulmano è un “miscredente”, perchè non crede nella trinità, nella natura divina di Gesù che la pace sia su di lui e nei dogmi della Chiesa (ma noi non ci offendiamo).

Perche’ gli estremisti “islamici” inneggiano all’odio e all’annientamento dei cristiani? Da cosa nasce tutto ciò?
Bisogna chiarire una cosa molto importante che agli occidentali che non conoscono la storia dei popoli islamici sfugge. Questa ideologia si basa su deviazioni dottrinali di impronta politica. La prima cosa che fanno queste persone è quella di dichiarare apostati i musulmani, in particolare governatori, poliziotti ed esercito adducendo falsi pretesti. La loro guerra in verità non si rivolge affatto all’Occidente, come si crede, ma alla destabilizzazione dei governi islamici. Dopo essersi insediato, la prima cosa che Daesh ha fatto è stata quella di dichiarare miscredenti tutti gli atri gruppi armati che operavano in zona. Si trattava di gruppi di matrice alqaidista, quindi stiamo parlando di gente che non solo aveva lo stesso identico credo deviato che hanno loro, ma di gente che aveva ideologie politiche similari. Da quando si sono insediati hanno ammazzato gruppi e gruppi di ribelli siriani, senza parlare dei civili.

Se l’obiettivo è la destabilizzazione dei governi islamici perché colpire l’occidente? Perché minacciare la Città del Vaticano per esempio?
Perché secondo la loro ideologia deviata questo (colpire l’Occidente) è ciò che devono fare i governi, se un governatore non lo fa allora diventa miscredente perché o sei contro l’Occidente oppure sei “come loro”. E questo è un problema di credo.

Cosa ne pensa la redazione di Niqab.it?
Noi pensiamo che tutto quello che sta accadendo è la diretta conseguenza del fatto che molti musulmani si siano allontanati da Allah e dal vero islam e tutto questo era già stato profetizzato: numerosi testi teologici ne parlano.
Noi pensiamo che solo nel caso in cui i musulmani tornino a studiare e mettere in pratica l’islam autentico questi tumulti avranno fine, perché è solo il ritorno ai testi, compresi seguendo le corrette interpretazioni originarie, che allontana i musulmani dalle deviazioni e dalle aberrazioni.

Cosa ne pensano i musulmani in generale?
Sebbene in Italia i testi base della scienza islamica siano poco conosciuti, tutti i musulmani in occasione di attentati ed atti terroristici si uniscono allo sdegno collettivo, ma non come tutti gli altri: molto di più, molto più forte, perché questa gente sta prima di tutto destabilizzando i nostri paesi, tentando di mettere in crisi i nostri governi, ammazzando la nostra gente da un sacco di tempo e, prima di ogni cosa, sta sporcando la nostra amatissima religione. D’altra parte la loro propaganda deviata può prenderci i nostri figli, le nostre famiglie, le nostre amiche più care, i nostri vicini convincendoli ad ammazzarsi e ammazzare gente al posto loro.
Per quanto riguarda i morti che ci sono stati, gli arabi residenti in Italia seguono le notizie da tutto il mondo, sanno quello che in questo momento sta succedendo in Siria, in Libia, in Tunisia e in Palestina, hanno una visione politica molto più ampia di quella che può avere chi segue esclusivamente programmi televisivi in italiano, quindi anche la consapevolezza rispetto a ciò che sta succedendo è molto più forte e la preoccupazione molto più grande. Inoltre i musulmani sono doppiamente vittime in questi accadimenti, sia come primo bersaglio dei kharigiti che come bersaglio del rinnovato clima islamofobo che negli ultimi giorni pare abbia invaso l’Europa.
Una buona novella ve la diamo comunque: questa gente non riuscirà mai nel suo intento, nonostante i grandi danni che provoca, e anche questa è una profezia.

Vietare il niqab in Italia può essere una soluzione?
Non tutti saranno giunti in questa pagina per saperne di più sugli attentati di Parigi, molti sono sicuramente qui per capire se vietare il niqab alle donne musulmane potrebbe essere un valido deterrente per eventuali possibili attentati in Italia.
A questa domanda non siamo noi a rispondere, rispondono i fatti. Vietare il niqab in Francia non l’ha protetta dal terrorismo e anzi l’ha resa un bersaglio più ambito. Perché in Italia dovrebbe essere diverso?

Visita anche www.alghurabaa-magazine.com

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4 Comments on Parigi per capire

  1. Nel 629 d.C. Maometto decapitò 700 ebrei e rese schiave centinaia di donne e bambini.
    Volevo sapere se un islamico “moderato” deve prendere le distanze o meno da questo tragico evento

    • Sei sicura che si trattasse proprio di 700? Da quale fonte hai preso questo numero?
      E sono stati uccisi perché erano degli ebrei (e quindi dei civili inermi) oppure in quanto combattenti che hanno tradito il patto di mutuo aiuto militare stipulato con i musulmani e cioè gente che si era organizzata per “attaccare alle spalle” i propri alleati?
      E come mai tutte le altre tribù ebraiche non sono state toccate?

  2. Bismillah al Rahman al Rahim
    Uno dei principi fondamentali nell’Islam è la verifica delle notizie e delle fonti che le riportano, al hamduliLlah.
    Già al tempo del Profeta, salla Allahu ‘alayhi wa sallam, abbiamo avuto esempi di notizie malriportate attraverso le quali le persone, anche in buona fede, hanno rischiato di diffamare ingiustamente persone di alto valore, come, per esempio, una delle mogli del Profeta, salla Allahu ‘alayhi wa sallam e un suo carissimo compagno.
    C’è chi vuole mettere in dubbio che l’Islam sia davvero portatore di pace, e putroppo le deviazioni a cui abbiamo assistito in passato e assistiamo oggi, non aiutano a far comprendere questa cosa.
    Chi ha sete di sapere, non può fare altro che avvicinarsi alla conoscenza dell’Islam, partendo da se stesso, dal proprio cuore, guardando al proprio benessere e poi, guardandosi certamente intorno: come è possibile che in un Profeta o in un messaggio convivano la tenerezza, la pace, la fraternità, la tolleranza, con la violenza e la brutalità? Non è possibile, ma solo chi cerca, trova..
    Pace su chi segue la retta Via

    • wa aleikum assalem wa rahmatullahi wa barakeuhu sorella,
      che Allah ti ricompensi per queste parole piene di saggezza.

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