Canada: annullato il divieto di Niqab nelle cerimonie di cittadinanza

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canada_niqabPrima di entrare nel vivo dell’attuale allarmismo post Parigi in Italia, che paradossalmente si scaglia contro le civili in niqab piuttosto che contro il terrorismo, segnaliamo il caso del Canada, un caso in cui il lume della ragione sembra si stia ancora mantenendo in vita, nonostante i forti attacchi di oscurantismo.

Anche in Canada, come ormai in buona parte del mondo occidentale, il fiore all’occhiello dello scontro politico tra conservatori e liberali è stato il tema del niqab.

E’ una consuetudine che dovrebbe far riflettere chiunque: la gente della massa, gli intellettuali e i politici stessi. Ogni tanto bisognerebbe fermarsi e chiedersi perché il niqab delle musulmane debba diventare più importante dell’economia di un paese, del lavoro, del welfare e perfino della democrazia stessa, tanto da costituire uno dei temi principali degli scontri politici nel mondo.

Una legge del vecchio governo conservatore vietava alle donne musulmane di presentarsi in niqab alla cerimonia di conferimento della cittadinanza canadese. Nel 2014 una donna di origini pakistane, Zunera Ishaq, ha sfidato il divieto e si è presentata alla cerimonia con il volto coperto. La donna ha comunque ottenuto la cittadinanza ed è anche riuscita a far pronunciare a suo favore la Corte federale e la Corte d’appello, tanto che il governo ha annunciato l’intenzione di ricorrere alla Corte suprema.  Così il suo caso è diventato uno dei temi centrali della campagna elettorale.

L’attuale primo ministro canadese Trudeau,  figlio dello storico leader del partito liberale Pierre Trudeau, ha dichiarato a riguardo: “Mio padre capì che una delle maggiori forze di questo paese sta nella protezione dei diritti delle minoranze: è un peccato avere un premier che attacca donne vulnerabili allo scopo di guadagnare voti”.

Il partito liberale ha vinto le elezioni e il divieto di velo islamico nelle cerimonie di giuramento è stato annullato. Il Canada ha così evitato di avviarsi verso un totalitarismo laico ed ha scelto di difendere il pluralismo, il valore della diversità e la libertà di poter mostrare in pubblico ciò che si è.

Per maggiori dettagli riportiamo qui di seguito il comunicato AGI.

(AGI) – Ottawa, 16 nov. Il governo canadese ha annullato il divieto del velo islamico (niqab) alle cerimonie di giuramento della cittadinanza, mettendo cosi’ fine a una vicenda portata avanti dal precedente esecutivo e che ha infiammato la scorsa campagna elettorale. “La diversita’ e’ una delle piu’ grandi forze del Canada”, hanno sottolineato i ministri della Giustizia, Jody Wilson-Raybould e dell’Immigrazione, John McCallum. “Grazie a queste differenze, e non malgrado a esse, che noi abbiamo un Paese forte e unito”, hanno continuato annunciato la decisione di Ottawa che “non portera’ piu’ la causa in appello davanti alla Corte Suprema del Canada”.
Tutto e’ cominciato nel 2013 quando la giovane pachistana Zunera Ishaqla, alla cerimonia di giuramento della cittadinanza, si era presentata con il niqab, velo islamico che scopre solo gli occhi, abbigliamento vietato dal governo conservatore precedente. La giovane ottenne comunque la cittadinanza ma il governo porto’ il suo caso fino alla Corte Suprema con l’intenzione di annullare il tutto. Il tema del velo islamico divenne quindi uno degli argomenti piu’ discussi della scorsa campagna elettorale, vinta poi dai liberali di Justin Trudeau. Ora tutto decade con l’annuncio del nuovo governo che sembra anche evitare il rischio di islamofobia nel Paese. (AGI) . Fonte.

La redazione di niqab.it si scusa per non aver ritenuto opportuno correggere gli errori di battitura del comunicato.