Rieducazione in moschea per chi aggredisce il velo

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niqab - rieducazione in moscheaImportuna violentemente una donna in niqab e viene condannata dal giudice all’apprendimento della religione islamica in moschea.

E’ quello che è successo in Canada a Rosemarie Creswell, una donna che nell’agosto del 2010 aveva aggredito una sorella in niqab, strappandole il velo e criticando la religione islamica.

Delicatissimo il commento del sito Ajib.fr, da cui abbiamo appreso la notizia che augura alla donna di comprendere l’islam fino ad abbracciarlo.

Finalmente una sentenza da cui si evince che, ai fini di una convivenza civile, va “rieducato” chi aggredisce e insulta, non chi pratica la propria religione in silenzio senza disturbare minimamente gli altri.

Sembrerebbe ovvio, lo so. Ma in Francia non è così.

La legge francese infatti prevede la “rieducazione”, non per chi insulta e aggredisce, ma per le donne che indossano il niqab. In barba alle indagini statistiche che dimostrano, numeri alla mano, che in Francia di media la donna in niqab è una donna autoctona o di seconda/terza generazione che ha frequentato la scuola francese e conosce l’educazione civica e che spesso conosce la legge molto meglio di chi pretenderebbe di insegnargliela.

Il vero problema è del governo francese che, pur essendo entrato in Europa, non conosce la normativa europea sul rispetto della persona e dei diritti individuali ed ha legiferato ignorandola.